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07/01/2019Wine lovers chi sono? Il settore wine sui social media. Così come per il mondo food, anche questo settore ha un grande spazio di espansione grazie al digitale.
Millennials: il nuovo target di consumatori per il settore wine
La generazione Y o Millennials è la prima generazione iper-connessa e digitale, con caratteristiche di comportamento di acquisto differenti dalle generazioni precedenti. Questa nuova generazione di consumatori ha voglia di sperimentare e di informarsi sui prodotti che consuma: il web viene maggiormente utilizzato per cercare informazioni. I millennials non sono degli sprovveduti: sono un target preparato, competente ed interessato al vino, sia in Italia sia all’estero.
Dalla ricerca “Global total Retail”di Pwc: 4 Millennials italiani su 10 utilizzano i social media più tradizionali come Facebook e Twitter per trarre ispirazione per i loro acquisti, i Social più visuali come Instagram Snapchat e You Tube si posiziona dopo i siti per la comparazione di prezzi, i siti multibrand e i singoli siti web retailer.
Vino e comunicazione
Il vino è già di per sé un prodotto con una forte caratterizzazione simbolica, emozionale e psicologica. Un altro legame che è spesso forte in questo settore è quello con il territorio di produzione. In questo senso è un prodotto che ha necessità di un approccio particolare, molto personalizzato dal punto di vista della comunicazione.
La personalizzazione è l’elemento che meglio può essere potenziato nella comunicazione attraverso i social media. La chiave di questo successo è creare contenuti che riescano ad aggregare attorno a passioni e valori comuni dei wine lovers. E’ importante in fatto di comunicazione, basare la strategia sulla creazione di contenuti di valore.
Storytelling e strategia di contenuti
Lo storytelling all’interno dell’industria del vino può seguire diverse direttive. Da una parte cercare di costruire l’immagine della propria cantina puntando sul racconto della propria storia. Dall’altro si può utilizzate un approccio co-creativo: cercare di creare storie basandosi sulle esperienze uniche e personali dei propri clienti durante la visita in cantina o nelle degustazioni di prodotto.
Se raccontare una storia è la strategia scelta, questa deve essere coerente, autentica, irresistibile ed unica. E’ un tipo di strategia che richiede un approccio integrato su diverse canali e quindi maggiori investimenti, per questo è più indicato per le realtà più sviluppate e dal taglio imprenditoriale.
Una strategia volta a creare una connessione più personale è quella giusta per intercettare l’attenzione dei wine lovers attorno al proprio brand.
Il quadrato semiotico dei wine lovers
Il quadrato semiotico dei wine lovers, ha lo stesso obiettivo del quadrato semiotico dei foodies. E’ uno strumento di analisi che fornisce una rappresentazione che cerca di spiegare quali sono gli atteggiamenti nei confronti del vino. Meglio ancora: individua come le persone scelgono il vino con quali motivazioni di base e attraverso quali rituali lo consumano.
Il quadrato semiotico è formato da quattro varianti in opposizione a due a due:
– la prima opposizione è data da sacro vs profano: nel primo caso si parla del vino e della sua produzione come di un’arte, qualcosa di prezioso da tutela; il tone of voice è dall’esperto al militante. Nel secondo caso si parla del vino come di uno strumento per accompagnare il cibo e una bella serata; il tone of voice è scanzonatoe concreto.
– la seconda opposizione è data da natura vs cultura: da un lato si evidenza la dimensione naturale, come il vitigno e la terra. Dall’altro, il vino è letto come un artefatto culturale, costruito in cantina dall’abilità dell’enologo.
I 4 modi di essere wine lovers
Radical, consumatori informati del processo di produzione e polemici nei confronti degli additivi. Promuovono un ritorno a prassi di produzione genuine e preferiscono vini naturali.
Enosnob, esperti assaggiatori sommelier o aspiranti tali. Conservatori attenti alle etichette e alle norme del gusto. Polemici verso quella che considerano la moda del naturale
Socialite, il vino è visto come un’occasione di socialità. Preferiscono vini facili di gusto, accessibili di prezzo e quando l’occasione lo richiede si fanno guidare da etichette o vini rinomati
Pane al pane, il vino è alimento di base e non un gioiello. Sono disinteressati alle classifiche e scelgono vini semplici, diffidenti dalle novità.